Incontro speciale, lunedì 17 marzo, alle ore 18, alla Feltrinelli di Napoli con Rita Pavone che presenterà il suo libro Gemma e le altre – Donne ferme, donne che camminano (La nave di Teseo editore).
Un evento che offrirà l’occasione di esplorare l’universo femminile attraverso la penna di una delle voci più iconiche della musica italiana. In dialogo con Benedetta De Nicola e moderato da Luca Iavarone, l’incontro si preannuncia come un’occasione di riflessione e scoperta, dove l’autrice ci guiderà tra le storie di donne vere, le loro esperienze e le loro emozioni, raccontando di amori, sogni e sfide.
Un progetto che fonde la potenza della musica con la forza della parola.
IL DISCO
Nel libro, Rita Pavone riprende Gemma e le altre, un album del 1989 che è stato trascurato a suo tempo, ma che oggi rivela una straordinaria attualità. Un disco che aveva messo in luce, in maniera coraggiosa per l’epoca, le storie di donne in tutta la loro complessità. Da quelle forti e sicure di sé a quelle più fragili, passando attraverso amori fuori dal comune e scelte audaci. Gemma e le altre è una raccolta di emozioni, rabbia, fierezza e anche debolezze, raccontate con una musica che ancora oggi continua a suscitare emozioni.
Nel volume, queste storie si trasformano in parole, dando vita a un racconto che va oltre la musica, diventando un manifesto di resilienza e speranza.
RITA PAVONE
Rita Pavone è una delle voci più amate e riconoscibili della musica italiana. Dalla sua irripetibile carriera musicale, che l’ha vista protagonista di successi indimenticabili, all’impegno nel teatro, l’artista ha sempre saputo essere un punto di riferimento per molte generazioni.
Con Gemma e le altre, ritorna su un progetto che rappresenta un momento fondamentale del suo percorso artistico, quello in cui la musica si fa strumento di riflessione sociale e personale. In questo lavoro, Rita Pavone non si limita a raccontare la sua storia, ma restituisce al pubblico una visione intima e potente delle donne, delle loro storie e delle loro sfide.
(La foto è di Valerio Faccini)