Una commedia “psicologica, psicosomatica, psichedelica”. Un sogno nel sogno, un caos introspettivo, personaggi anticonformisti che si alternano tra vita reale e sogno. Questo e altro nella commedia teatrale “Chi è io?”, inscena dal 26 febbraio 2025 al Teatro Diana di Napoli. Una produzione Nuovo Teatro, scritto e diretto da Angelo Longoni. Il protagonista è la voce italiana più riconoscibile al mondo, quella di Francesco Pannofino. In scena la moglie Emanuela Rossi, notissima doppiatrice e attrice, Eleonora Ivone, e il figlio Andrea Pannofino.
LO SPETTACOLO
Su il sipario con il protagonista, lo psichiatra Leo Mayer che, a un certo punto della sua vita, a inizio spettacolo, si butta in mare per prestare soccorso a un uomo che sta annegando. Da lì inizia il suo delirio mentale, un sogno che non è un sogno, il rivivere la propria vita tipico di chi sta per morire. Questo avvenimento lo costringe a ripercorrere alcuni momenti della sua vita come in un sogno accompagnato dalle persone che ama e che lo amano: la moglie, il figlio e l’amante. Tutto questo mentre si trova catapultato in uno show televisivo strampalato, in cui lui si sente a disagio, sempre con gli stessi personaggi. “Chi è io?” è un’indagine condotta sotto i riflettori e davanti alle telecamere, con presentatori vestiti di paillettes che rappresentano contemporaneamente lo show e la vita reale. In un’alternanza di eventi e cambi di scena a volte confusa, ma che sicuramente stimola lo spettatore a seguire con cura e attenzione tutto lo spettacolo.
“CHI E’ IO”: LE DOMANDE
Durante lo show continuiamo a vedere Leo Mayer che si relaziona anche con alcuni suoi pazienti che hanno difficoltà comportamentali, relazionali, affettive e psichiche. Ma non finisce qui perché c’è un altro piano di racconto, la realtà, quella in cui Leo Mayer se ne sta andando dal mondo dei vivi. Tutti i personaggi incontrati, i pazienti, i conduttori, altri non sono che la moglie, il figlio e l’amante del professore. Tutti abitano la realtà, la fantasia e l’inconscio. In un crescendo di domande, interrogativi introspettivi, pensieri mischiati a ricordi e immaginazione, lo spettacolo chiude il sipario. Lasciando ciascuno spettatore a una personale interpretazione del finale, probabilmente dettata dalla riflessione sulla domanda che in tanti potranno farsi: “Chi è io”?