Maresa Galli: jazz classico e latino per Frida Khalo

Angela Matassa

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Doppio appuntamento per Maresa Galli, impegnata il 23 e il 24 marzo 2023 in due serate-evento, accompagnata dalla chitarra acustica di Enzo Amazio. La vocalist jazz sarà impegnata il 23 presso il Museo della Moda di Napoli, alle ore 18, nella serata Frid-Angela. E il 24 marzo nell’ambito del Premio “Il sognatore”, promosso dal periodico Lo Strillo a Villa Domi a Napoli.

Signora Galli, come sono collegati l’evento dedicato alla pittrice messicana e la vostra musica?

“Mi sono più volte esibita durante vernissage e mostre in alcune gallerie d’arte. Questa volta ci ispireremo a Frida Khalo, scegliendo i caldi colori latini. Eseguiremo brani di Carlos Jobim e Vinìcius de Moraes, intramontabili, come gli standard del mio repertorio”.

Solitamente lei canta in quartetto e in trio, seguendo le regole del genere, come funziona, invece, il duo con la chitarra?

“Ho cantato già anche in duo, ma con violoncello o pianoforte. Da qualche anno con il maestro Enzo Amazio abbiamo trovato una bella intesa, che ci permette di proporre al pubblico degli amanti del classico un modo, direi diverso, di goderne e conoscerlo. La chitarra consente alla voce maggiore presenza, anche se è un lavoro più impegnativo, poiché in acustica chi canta deve tenere presente altri aspetti dell’insieme. La ritmica, ad esempio, va sostenuta dal cantante, quando di solito si appoggia sulle sonorità degli altri strumenti. Così la musica è raccontata in maniera più intima. Il jazz e timing, essere, cioè, a tempo”.

E’ dunque una sorta di sfida per voi?

“Credo che bisogna mettersi sempre in gioco. Anche se prediligo gli standard più noti, seguendo nuove strade ci si avvicina ad altri mondi, si continua a sperimentare. Infatti non esistono due artisti simili o due pezzi uguali”.

Questo perché il jazz è comunque improvvisazione?

“Sì, proprio così. La bellezza dei classici è che se ne conosce la struttura, ma quando si improvvisa ne viene fuori sempre qualcosa di inedito. Infatti è molto importante il contatto con il pubblico, che offre vibrazioni e stimoli ogni volta diversi”.

Come si svolgerà la serata per la Khalo ?

Maresa Galli e Enzo Amazio Duo (foto di Matteo Papaleo)

“Nella bella sede della Mostra, suoneremo per chi parteciperà alla sfilata live “Monastero” di abiti e gioielli di Angela Carrubba Pintaldi, e all’esposizione di alcune fotografie di Leo Matiz nella casa privata della pittrice. Poi, come dicevamo, tutto può succedere”.

Quali sono i progetti che condivide con Amazio?

“Nelle serate, di solito offriamo un recital più ampio. Oltre ad eseguire Gillespie, Gershwin, Ellington, Charmichael, Marks e Simons, padri di melodie intramontabili, inserisco aneddoti simpatici sui protagonisti: qualche celebre litigio tra artisti, su  Frank Sinatra, sull’amicizia tra Marilyn Monroe e Ella Fitzgerald. Curiosità che trasformano lo spettacolo in reading, molto gradito al pubblico. Lo abbiamo sperimentato ultimamente nella rassegna “Il teatro cerca casa” in casa Santanelli, ad esempio. Abbiamo visto che funziona”.

E ancora, la novità?

“Sì. Stiamo preparando un nuovo album, in cui inseriremo anche queste ultime esibizioni di musica sudamericana”.

Esiste un nuovo jazz, oggi?

“C’è molto jazz originale, si parte sempre dagli standand, che sono la base, ma c’è molta compositività anche in Italia. La musica è sempre in evoluzione”.

Secondo lei, le tecnologie hanno cambiato le caratteristiche di questo genere musicale?

“Credo che sia cambiato il modo di fruirne, di ascoltare. Io preferisco sempre l’esecuzione dal vivo, perché ritengo che il suono e la voce debbano restare puliti, ma non sempre il digitale guast, ad esempio si usano i pedali, effetti sonori, dj program. E’ la distorsione che proprio non amo”.

(In copertina Maresa Galli nella foto di Gilda Valenza)

 

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