Hanno la stessa passione, quella per la recitazione. Nate e cresciute all’ombra del Vesuvio, si diplomano presso la Scuola del Teatro Stabile di Napoli fondata da Luca de Filippo e diretta poi da Mariano Rigillo nel 2018. Loro sono le gemelle Clara e Anna Bocchino, attrici partenopee di talento.
E’ Clara a raccontarci come è iniziata la sua passione per la recitazione: “Ricordo sempre con piacere che faccio questo lavoro perché ho avuto la fortuna di incontrare una maestra alle scuole elementari formidabile, che riusciva a farci realizzare dei veri e propri spettacoli: facevamo le prove con una certa serietà ed io sentivo che ero proprio felice. Crescendo, la vita mi ha fatto dimenticare che da piccola dicevo, infatti, che volevo fare l’attrice da grande, fino a quando per alcune coincidenze assurde sono incappata nel mio primo laboratorio di teatro, Asylum Anteatro. Non appena misi piede lì dentro sentii chiaramente dentro di me che era quello il posto in cui volevo trovarmi e che non me ne sarei mai andata“. Perché proprio il teatro? “Perché è da lì – dice Clara – che tutto parte, perché a teatro non si può mentire, è lo specchio della società“.
Così anche Anna: “Mi è sempre piaciuta la recitazione, poi la consacrazione c’è stata con la frequentazione della Scuola del Teatro Stabile di Napoli, lì ho capito che questa sarebbe stata la mia strada“. Gemelle unite dalla stessa passione ma con due compagnie diverse.
L’una, Clara, fondatrice insieme ad altri colleghi della compagnia Putèca Celidònia: “Ognuno di noi aveva il sogno di diventare un attore o un’attrice. Ci siamo conosciuti alla Scuola del Teatro Stabile di Napoli e lì abbiamo condiviso un percorso lungo tre anni. Quando è finita la scuola abbiamo sentito la necessità di unirci, di avere qualcosa da raccontare insieme“. Nel cuore di Napoli, nel Rione Sanità, si occupano di produzione teatrale, formazione e pedagogia.
L’altra, Anna, fa parte della Piccola Città Teatro, riconosciuta dal Ministero per il secondo anno. “E’ una grande soddisfazione il riconoscimento dal Ministero, noi ci occupiamo di produzione teatrale“.
Un progetto però le lega: quello di tornare a lavorare insieme nel 2025 con la drammaturgia “La voce a te dovuta“. “Si affronta, al di là dei soliti cliché, il tema della donna“, spiega Clara. “E’ uno spettacolo a cui teniamo molto, – conclude Anna – che ci vedrà ancora insieme in scena. Dopo le prime prove aperte in un Festival romano, aspettiamo la messa in scena il prossimo anno“.