Le Bakkanti, da Euripide

Redazione

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Le Bakkanti scritto e diretto dalla giovane italocubana Denise Diaz Montalvo, sarà in scena in prima nazionale dal 4 al 9 febbraio 2025 al Ridotto del Mercadante

Lo, spettacolo, tra i vincitori della terza edizione del Premio Leo de Berardinis per artisti e compagnie under 35, si sviluppa intorno alle Baccanti di Euripide e rende, quello che è uno dei testi più potenti e ambigui del tragediografo greco, “un adrenalinico percorso di esplorazione e di autocoscienza al femminile”.

In scena Sofia Russotto, Irma Ticozzelli, Val Wandja, musiche di Silvia Di Furia, Samuel Almeida da Silva, live set Silvia Di Furia, coreografo Francesco Alex Petta, disegno luci Carmine Pierri, produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale.

LE BAKKANTI: ATTUALITA’ E MITO

Il racconto di una notte di tre Baccanti contemporanee ad un free party, mescolando attualità e mito, nonsenso e filosofia, offre in questa drammaturgia la possibilità di una personale sintesi tra una riscrittura del capolavoro euripideo (Euripide, 407 – 406 a.C.) e le teorie butleriane circa il diritto plurale e performativo di apparizione dei corpi all’interno del campo politico attraverso l’esperienza del raduno collettivo (Butler, 2017). Questo dramma nasce in risposta all’attuale situazione politica italiana, in cui soggettività queer, omosessuali e migranti non trovano spazio e in cui le soggettività tutte non trovano più uno spazio di aggregazione che non sia disciplinato.

LA REGIA

Una scena (foto di Ivan Nocera)

Della tragedia greca in questo dramma permane l’impianto. – spiega la regista – L’opera infatti si suddivide in dialoghi e cori. Seguendo dunque il modello greco e il tema trattato si è resa subito evidente la centralità della musica e dell’aspetto sonoro. I cori, realizzati a partire dalle parole del testo e dalla voce delle interpreti, sono quindi diventati brani tekno composti da Samuel Almeida da Silva. È seguendo queste tracce che saremo condotti nell’atmosfera rituale e dionisiaca della festa. Qui incontreremo le nostre performers, le loro danze (che in scena vedremo anche moltiplicate, deformate e ibridate dalle caleidoscopiche videoproiezioni create da Marco Vivaldi), la loro furia. Il loro -folle, insurrezionale, implacabile – amore”.

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