Cirillo: Don Giovanni, tra versi, prosa e duelli

Angela Matassa

E’ proprio un “gioco” alla Cirillo il Don Giovanni da Molière, Da Ponte, Mozart che l’attore e regista porta in debutto al Teatro Mercadante di Napoli, inaugurandone la stagione. In scena fino al 27 ottobre 2024.

Un testo da lui elaborato, ispirandosi non solo a Molière, autore da lui tanto amato, ma dal libretto poetico di Lorenzo Da Ponte e dalla musica di Mozart.

IL PROTAGONISTA

Ironico e sfacciato, il Don Giovanni di Arturo Cirillo diventa il protagonista di un’operina originale, che gioca con il mito del grande seduttore, dalle migliaia di conquiste, tutte annotate su un voluminoso diario. E gioca anche con la lingua, tra versi, prosa e musica, riconducendosi ai celebri ispiratori del titolo.

Accompagnato e sostenuto dal complice Sganarello, suo devoto servitore ed alter ego (un eccellente Giacomo Vigentini). Don Giovanni si diverte tra un lazzo e una giravolta a deridere mariti e fidanzati. A conquistare donne e fanciulle, promesse spose e contadinelle, circuendole e conquistandole con mille complimenti. Duellando (c’è un po’ del Cyrano) con padri gelosi e protettivi.

LA MESSINSCENA

Sulla bella e funzionale scena di Dario Gessati, che riporta alla mente i giardini di Versaille, Arturo Cirillo dà vita, con l’ironia che contraddistingue i suoi lavori, a un personaggio in fondo simpatico, dall’eloquio abile e dai modi gentili. Sicuro di vincerla su tutti e tutte, abbandonando la sfortunata amante di turno, all’arrivo della prossima.

Don Giovanni. Arturo Cirillo (foto di Tommaso Le Pera)

Sento odore di donna”, annuncia prima che giunga la fanciulla. Come l’orco delle favole antiche, pronto ad afferrare il nuovo “cristianuccio”.

Provetto spadaccino, oratore brillante, bugiardo e perditempo, impunito miscredente, Don Giovanni si prende gioco di ogni cosa, regola, creanza, sfidando la vita e i sentimenti. Burlandosi della società.

Fino all’arrivo del Convitato di pietra, che lo spaventa e terrorizza, quando si materializza in casa sua per la cena, annunciando il tragico finale.

In sintonia tutta la compagnia con i bravi Irene Ciani, Rosario Giglio, Francesco Petruzzelli, Giulia Trippetta, che agiscono nei costumi di Gianluca Falaschi, con le luci di Paolo Manti, le musiche di Mario Autore, ispirate al grande austriaco. Il meccanismo registico perfetto rende lo spettacolo assolutamente godibile.

Alla prima, un parterre di spettatori eccellenti e lunghi applausi.

 

Notizie Teatrali © All rights reserved

Powered by Fancy Web