Biennale arte 2024. “Stranieri ovunque”

Redazione

di Andrea Di Maso

Albert Camus: Non è la lotta che ci obbliga a essere artisti, è l’arte che ci obbliga a lottare

S’intitola “Stranieri Ovunque” (“Foreigners Everywhere”) la 60esima edizione della Biennale Arte a Venezia. Inaugurata ad aprile, proseguirà fino al 24 novembre 2024.

Adriano Pedrosa, primo curatore proveniente dal Sud America, ha selezionato i 331 artisti che partecipano quest’anno. Il titolo ha preso ispirazione dalle opere realizzate dal collettivo Claire Fontaine, delle sculture al neon colorate che riportano la scritta “Stranieri ovunque” in più lingue.

Questa edizione rappresenta il mondo disseminato di conflitti, guerre e crisi di varia entità, – spiega – legate al movimento delle persone, attraverso nazioni, territori e confini. Le crisi provocate dai pericoli presentati da questioni di lingua, traduzione e nazionalità, che evidenziano le diseguaglianze governate da identità, nazionalità, razza, genere, sessualità, libertà”.

La parola ovunque assume qui importanti significati: ovunque si vada e ovunque ci si trovi, si incontreranno sempre stranieri e, a prescindere dal luogo in cui ci si trova, in modo palese o nel profondo, si è sempre stranieri.

Biennale. Un’installazione

Questa Biennale presenta artisti principalmente stranieri, ma anche espatriati, immigrati, esiliati, rifugiati in movimento per il globo terrestre. La Mostra si divide in due nuclei, quello contemporaneo e quello storico.

IL NUCLEO CONTEMPORANEO

Il Nucleo Contemporaneo comprende l’artista queer, che si muove all’interno di diverse sessualità e generi, che è spesso tormentato e perseguitato, outsider o autodidatta. L’artista popular e folk e infine l’artista indigeno, che si sente straniero nella propria terra.

Emergono fortemente in questo nucleo due caratteristiche fondamentali: il linguaggio dei tessuti, presentato da molteplici autori e in diverse forme, mettendo in evidenza la tradizione, l’artigianato e l’handmade.

L’altra caratteristica è la famiglia di artisti. La maggior parte vengono dal mondo indigeno, dove sono forti il legame di sangue, i vincoli matrimoniali, la trasmissione delle conoscenze.

E’ presente il collettivo artistico indigeno MAHKU (Movimento dos Artista Huni Kuin) dell’Amazzonia con un’opera monumentale, un’esplosione di colori e immagini che copre la facciata del Padiglione Centrale.

IL NUCLEO STORICO

Il Nucleo Storico comprende opere del secolo scorso, provenienti dall’America Latina, dall’Africa, dall’Asia e dal Medio Oriente che mettono in discussione i confini e le definizioni del modernismo. Ma, essendo opere esposte per la prima volta alla Biennale, diventano una sorta di riconoscimento postumo.

La Biennale 2024

I temi principali sono: lo straniero, il viaggio, il diverso, l’integrazione, i nuovi mondi. Tematiche che hanno tutte un forte legame con Venezia. Repubblica millenaria, che ha sempre accolto e avuto rapporti con gli altri popoli. Ha conosciuto nuovi mondi attraverso il viaggio, il commercio e gli scambi ed ha sempre avuto contatti con lo straniero. Basti pensare alla curiosità e alla sete di conoscenza che spinsero Marco Polo – di cui nel 2024 si festeggiano i 700 anni dalla scomparsa – nelle lontane terre, che ha visitato, esaltando sempre il confronto con l’altro da sé.

Oltre alle due grandi sedi dei Giardini e dell’Arsenale, altri spazi esterni ospiteranno i tanti eventi collaterali.

INFO

Biglietto ingresso singolo

Intero – 30 € – Ridotto over 65, residenti comune di Venezia – 20 €

Ridotto Studenti e/o Under 26 – 16€ – Ingresso gratuito ai bambini fino ai 6 anni

Sito ufficiale: www.labiennale.org

 

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